Finanziamenti per i progetti previsti dal programma sperimentale "Ritornare a Casa"

Ultima modifica 17 febbraio 2020

La Regione ha avviato da alcuni anni un programma denominato "Ritornare a casa" (RAC), finalizzato a:
- favorire il rientro o la permanenza in famiglia, nella comunità di appartenenza o comunque in un ambiente di vita di tipo familiare, di persone attualmente inserite in strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario o a rischio di inserimento in tali strutture, che necessitano di un livello assistenziale molto elevato;
- migliorare il grado di autonomia e la qualità della vita delle persone con autosufficienza compromessa;
- aiutare le famiglie delle persone non autosufficienti attraverso l'organizzazione di una rete di servizi e il sostegno al familiare di riferimento.

Il programma è attuato attraverso il finanziamento di progetti personalizzati, della durata di 12 mesi, che prevedano un piano di spesa di massimo 20 mila euro annui, di cui l’80% a carico della Regione e il 20% a carico del Comune di residenza dell’interessato.
L’importo effettivo del contributo annuo sarà determinato in base alla situazione economica del beneficiario, calcolata con il metodo dell’Indicatore della situazione economica equivalente – Isee secondo criteri e gli scaglioni stabiliti dalla RAS.

Entro 15 giorni dal ricevimento della domanda di predisposizione del progetto personalizzato, il Comune ne darà comunicazione all'asl competente per territorio, che attiverà la relativa procedura.
Entro 30 giorni dall’attivazione della procedura, il Comune dovrà presentare il progetto alla Direzione generale delle politiche sociali.
Il competente Servizio della Direzione generale valuterà i contenuti del documento e verificherà il rispetto dei requisiti, dopodiché richiederà il parere alla commissione tecnica regionale (ma vedi anche il successivo paragrafo sui rinnovi).
Entro 15 giorni dalla conclusione dell’esame della commissione, il Servizio determinerà l'ammissione al finanziamento o esprimerà un rifiuto motivato, comunicando l’esito al Comune richiedente.

L’importo assegnato sarà trasferito dalla Regione al Comune in un’unica soluzione al momento dell’approvazione del progetto.

RINNOVI
Per la tipologia C, i rinnovi potranno essere finanziati dalla Direzione generale senza richiedere il parere della commissione tecnica regionale, almeno che non siano presenti criticità.
In via transitoria e fino al loro esaurimento, potranno essere rinnovati anche progetti riferiti a persone dimesse da una struttura residenziale o con una valutazione CDRs 4 per le quali sia necessario un livello assistenziale molto elevato, purché presentati e approvati prima dell’introduzione dei criteri previsti dalla delibera RAS.
Nel caso in cui un progetto presentato per la seconda annualità non sia riapprovato dalla commissione regionale, per non interrompere l’assistenza sarà possibile attivare, con la preventiva autorizzazione della Direzione generale delle politiche sociali, un piano personalizzato utilizzando eventuali economie del programma regionale o ricorrere all’assistenza domiciliare.

CONTRIBUTO AGGIUNTIVO
Le famiglie che assistono persone in situazioni particolarmente gravi, quali quelli in ventilazione meccanica assistita permanente o in coma, possono richiedere un contributo aggiuntivo, fino ad un massimo di 9 mila euro.
La richiesta può essere fatta anche contestualmente al finanziamento ordinario per il progetto.
Il contributo aggiuntivo è destinato alla copertura delle spese anche indirettamente correlate alla malattia, quali il pagamento delle utenze, l’adeguamento dei locali e l’alimentazione differenziata, e può essere utilizzato pure per garantire ore di assistenza domiciliare ulteriori rispetto a quelle coperte dal finanziamento ordinario.
Il contributo ha validità annuale e può essere richiesto anche l’anno successivo, presentando la rendicontazione della spesa sostenuta.

CONTRIBUTO STRAORDINARIO
Per le situazioni particolarmente gravi sopra citate può essere richiesto un finanziamento straordinario, fino ad un massimo di 18 mila euro, per la copertura delle spese anche indirettamente correlate alla malattia, quali il pagamento delle utenze, l’adeguamento dei locali e l’alimentazione differenziata.
Il finanziamento straordinario può anche essere assegnato per la stessa annualità in cui è stato concesso un contributo aggiuntivo, purché sia presentato un apposito progetto e siano rendicontate le spese sostenute con quest'ultimo contributo.


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